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Ci sono notizie che passano senza quasi essere notate, forse perché sono dure da digerire: lo stato americano dell’Arkansas (e altri 17 States) pare abbia stabilito “per legge” l’equiparazione, a livello di insegnamento, della teoria creazionista e di quella evoluzionista [1].
Non voglio entrare nel merito delle polemiche scientifiche [2], anche se personalmente ritengo che una teoria scientifica non abbia valore per le prove su cui si basa, ma per la sua capacità di correlare i fatti conosciuti e di dare indicazioni per quelli sconosciuti; su questa linea popperiana, l’evoluzionismo credo sia ben superiore al creazionismo.
Quello che interessa rilevare è il riaffiorare di una ideologia che ritiene possibile imporre per legge teorie scientifiche; non solo, ma teorie ritenute “vere” perché d’accordo con la Bibbia!
Le difficoltà digestive suddette provengono da questo nuovo clima da processo a Galileo.
Tuttavia, anche sotto l’aspetto biblico mi pare azzardata la riproposizione di un Dio statico, filosoficamente greco, che crea in un istante senza più tornarci sopra.
Come si concilia una tale immagine col Dio che lavora sei giorni ed il settimo si riposa?con Colui che dalla creta (sporcandosi le mani) modella l’uomo a Sua immagine?
Collere terribili, capacità di ascoltare i lamenti umani, interventi nella storia a modificarne il corso, sino a fermare addirittura il sole perché le sue schiere abbiano a vincere in battaglia. Per non parlare poi di un Figlio che perfino si permette di morire in croce dopo aver passeggiato qua e là per la Galilea.
Chi siamo noi per vietare a tale Dio un intervento continuo nel modo per far evolvere le proprie creature fin dove Lui vorrà?
Creazione od evoluzione che sia, il rischio è ridurre Do a nostra immagine e somiglianza, invertendo le parole bibliche e nuovamente rinnovando la croce.

[1] Nuova Ecologia, n.5/6, agosto-settembre 1981, pag.22
[2] Le Scienze, n.149, gennaio 1981, pag.3

 

Firenze ottobre 1981